Cronaca

“A Milano tutti i supermercati in mano alla ‘Ndrangheta”. Le parole di Gratteri scioccano la città: ed è polemica

Le dichiarazioni del procuratore antimafia Nicola Gratteri hanno scioccato Milano. Gratteri ha affermato che “tutti i supermercati del milanese sono in mano alla ‘ndrangheta”.

Questa affermazione ha sollevato preoccupazioni e dubbi tra gli imprenditori e i lavoratori del commercio milanese, che comprende 75.000 imprese.

Le parole di Gratteri sono state criticate anche da Alessandra Dolci, un’altra procuratrice antimafia, che le ha definite un’esagerazione, pur riconoscendo la necessità di un forte impegno politico per contrastare la criminalità imprenditoriale. Questa discordanza sottolinea come le dichiarazioni di Gratteri siano sfuggite di mano, creando confusione e preoccupazione non necessaria.

Critiche anche sulle pagine de Il Riformista: “Istituzioni, associazioni di categoria, imprese, sono assolutamente consapevoli di quanto la criminalità sia attratta dal profitto e si proponga come un canale di servizi alternativi, magari apparentemente competitivi rispetto alle complessità della burocrazia – si legge sul quotidiano – ” Ma proprio per questo chiede un confronto serio e utile, non di iperboli, buone per occupare titoli di giornali, ma non per avere la consapevolezza del problema. Del resto – scrive l’editorialista Sergio Scalpelli – “se appena un giorno dopo, un altro procuratore come Alessandra Dolci rilascia un’intervista dicendo che le parole del collega “«sono un’esagerazione”, pur senza minimizzare il problema e anzi, sottolineando come sia necessario un impegno politico forte per contrastare l’imprenditorialità criminale, vuol dire che quelle dichiarazioni sono perlomeno sfuggite di mano. Quando Gratteri diceva: “Ogni 5 anni test attitudinali per tutti i magistrati”. Il teatrino del procuratore che attacca il governo
Capita, certo, ma non dovrebbe capitare a chi per mestiere deve indagare e accertare la realtà. E soprattutto non può e non deve finire per alimentare la percezione di un pericoloso tirassegno che abbia come bersaglio la città che traccia la direzione economica e civile del Paese. La Milano dei fatti, non ha bisogno di parole fuori posto”.

Fonte: Milanonews24

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