L’Olimpia Milano batte 94-82 la Virtus Bologna e si porta avanti 2-1 nella serie
In gara-3 l’Armani è trascinata da Melli, autore di 22 punti. Si torna in campo martedì sempre al Forum
Segnati 66 e 68 punti in gara 1 e gara 2, l’Olimpia s’apparecchia finalmente una grande abbuffata (94-82), invitandovi la Virtus solo per servire a tavola. Infila stavolta quasi cento punti, frenando solo in un finale di totale sazietà, quando anche di fronte si sono ormai arresi. In testa per la corsa al tricolore passa così Milano e gara 4 sarà domani sera, sempre qui al Forum, con tutte le sue opposte urgenze: per l’Olimpia un raddoppio che sarebbe più di mezzo scudetto, per la Virtus una parità che riallungherebbe la serie.
In una partita dunque di inedite difese distratte o almeno alterne, Milano ha il merito di far cantare meglio l’attacco. Il padrone dei giochi è Melli (22 punti), che nella ripresa, pur avviata con l’ombra di tre falli a carico, spazza via l’intera concorrenza. Alla sua ruota pedala il solito Shields (19 punti più 7 rimbalzi), e se il numero perfetto è tre a chiudere il triangolo sbuca un altro eroe silenzioso, il timido Grant che non chiede di solito né riflettori né applausi e segna stavolta 14 punti in 17′, con una densità nel finale che è letale per la difesa bolognese, che marca tutti (non bene) e poco guarda lui, che giustamente approfitta (5/7).
Detto che Datome e Bentil hanno posato in precedenza il loro mattone, che Rodriguez s’è preso il regalo di compleanno per i suoi 7 assist, sfornando una direzione più paziente che geniale, comunque assidua e continua, quelli mancati alla sfida sono stati i bianchi della Segafredo, o troppi di loro. E’ stato strenuo Hackett (18 punti, 11 falli subiti), nel guidare attacchi troppo spesso ciechi, ha aggiunto manciate di genialità Teodosic (14 punti, 5 assist), s’è fatto trovare Belinelli per sparare da libero (14). Ma Shengelia (10) è stato prosciugato dalle vane rincorse a Melli e Jaiteh s’è fatto intimidire da Hines, lasciando così che la Virtus non trovasse sbocchi nell’area nemica, dove sperava di sfondare la Maginot.
Cronaca. La prima vistosa novità è dunque che la finale tricolore ha cambiato genere. Niente più catenacci, finalmente in gara 3 si attacca, anche se, nel primo tempo, le duellanti lo fanno a targhe alterne, pari e dispari. Scatta subito Milano (19-10 dopo 5′ contro difese da censura), rientra Bologna (-4 dopo 10′), che poi a sua volta tenta la fuga (36-33 dopo 14′), ma li si distrae e si perde, con un nuovo +8 meneghino che al tè si riduce a +3 (48-45). Riassumendo: nulla di fatto, in attesa che nella ripresa qualcuno si decida a difendere un po’ di più, come sarebbe nelle abitudini delle due case e pure nelle consuetudini delle finali. La ripresa dice allora che Milano ha un gigante (Melli) e anche una squadra, perchè sono i gregari a darle il +10 al terzo riposo, dopo l’ultimo contatto di Belinelli (61-64). Milano va, i 10′ finali ribadiscono il già noto: Hackett e Teodosic ci provano, Melli e Grant ci riescono.
ARMANI MILANO-VIRTUS BOLOGNA 94-82
(31-27, 48-45, 78-68)
A|X ARMANI EXCHANGE MILANO: Ricci, Biligha 2, Hall, Baldasso 3, Alviti ne, Melli 22, Grant 14, Rodriguez 8, Shields 19, Hines 6, Bentil 8, Datome 12. Allenatore: Messina.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA: Pajola, Alibegovic 3, Sampson 5, Weems 7, Cordinier 3, Tessitori ne, Mannion ne, Belinelli 14, Jaiteh 8, Shengelia 10, Hackett 18, Teodosic 14.
Allenatore: Scariolo.
ARBITRI: Lanzarini – Mazzoni – Attard
NOTE: Tiri liberi Milano 15/19, Virtus Bologna 13/16. Usciti per cinque falli: nessuno.
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