Cronaca

Milano? E’ un brand: magliette, giochi e tazze dedicati alla città (e c’è anche l’uramaki all’ossobuco)

La Madonnina, ovviamente, ma anche il Bosco Verticale e i tram. E ancora: le espressioni tipiche milanesi tradotte in inglese e i nomi dei quartieri sui murales: guida al merchandising “made in Milano”

Le t-shirt che traducono in inglese le frasi tipiche del dialetto meneghino – “Ciapa su e porta a ca”, per esempio, diventa “Take away” – e gli asciugamani che raccontano la città dalla A di “aperitivo” alla Z di “zafferano”, le tovagliette di Conoscounposto sulle zone della città e le calamite ispirate alle fermate della metropolitana, ma anche i portaombrelli a forma di Torre Velasca e i cocktail del Camparino battezzati con i nomi dei quartieri. Milano – e lo stile di vita di chi la abita – sono diventati un autentico brand, capace di risvegliare il senso di appartenenza dei milanesi e di affascinare, incuriosire o divertire i turisti.

I quartieri di Milano

Il legame dei milanesi con il proprio quartiere diventa sempre più forte: nel 2019 ci sono state le bandiere dell’illustratore Daniele Desperatiognuna con un disegno che rappresentasse la zona, ad esempio Porta Venezia la bandiera arcobaleno, mentre quella della Barona doveva incutere terrore. Durante il Covid Marika Mangafà e Francesca Mudanò hanno avuto l’idea di utilizzare i loghi dei brand più famosi per ridisegnare le zone della città e lanciare il messaggio #iorestoqui: il logo di Burger King diventato Bande Nere, mentre Barbie si è trasformata in una Brera tutta rosa. Ad agosto di quest’anno il Comune di Milano ha lanciato un’iniziativa originale per promuovere il turismo: ha affisso sui vagoni della metropolitana locandine con le illustrazioni dei quartieri e con un qr code da inquadrare per avere informazioni sugli eventi, itinerari e tour guidati zona per zona.

Altra idea di Palazzo Marino rivolta ai giovani è quella di lanciare la città su Tinder. La campagna di comunicazione realizzata dall’agenzia Wunderman Thompson per YesMilano si rivolge soprattutto agli studenti universitari fuorisede, utilizzando il linguaggio e lo stile della nota app di dating per presentare loro i luoghi della città di cui certamente si innamoreranno. C’è il Cimitero Monumentale, che promette: “Non ti ghosterò dopo il primo appuntamento”. Mentre il Parco Sempione garantisce che “Ne ho piantati tanti, ma con te è diverso” e la piscina Cozzi ammicca: “Appena mi vedrai, ti verrà voglia di spogliarti”. Inoltre, sul sito di YesMilano si può calcolare attraverso un crush test le affinità con i vari quartieri, individuando quello che più rispecchia la loro personalità e raccoglie i loro interessi. E non poteva mancare la street art a celebrare i quartieri milanesi, con il progetto “Un nome in ogni quartiere”, sviluppato in collaborazione con Ufficio arte negli spazi pubblici e sostenuto da Fondazione di comunità Milano. Fra quelli già realizzati ci sono il murale di Baggio, Gallaratese, Corvetto, ma in programma ce ne sono molti altri.

Milano da indossare

Legata alle tradizioni milanesi e allo stesso tempo internazionale è la linea di magliette “milanglesi” CoseCosì, fatte a mano. Espressioni e parole dialettali vengono tradotte in inglese in modo letterale – “Và a Bagg a sonà l’orghen” diventa “Go to Baggio and play the piano” – o piuttosto fantasioso: basta un po’ di creatività ed ecco che un caotico “rebelott” si trasforma in un (apparentemente) più professionale “brainstorming”. In viale Tunisia c’è un negozio delle meraviglie che da trent’anni vende anche magliette e oggetti di design originali dedicati a Milano.

“Ma Milano Milano?” e “Ehlamadooonna!” con raffigurata la Madonnina del Duomo sono alcuni degli slogan che si trovano sulle magliette realizzate da un’idea di Carmela Ciao e il marito Emilio Gibertini, proprietari del negozio Carpe Diem, che ha anche uno shop online. Fra gli oggetti più curiosi dedicati a Milano: il tram a forma di innaffiatoio, la brocca-drago verde, la Torre Velasca in versione portapenne e portaombrelli e la lampada skyline che illumina i monumenti principali della città.

Tra i marchi più noti legati alla metropoli c’è senz’altro Il Milanese Imbruttito: nato nel 2013 come pagina Facebook da un’idea dei tre amici Tommaso Pozza, Federico Marisio e Marco De Crescenzio, è diventato un progetto molto più ampio, con anche una linea di merchandising dedicata. Nello store online ufficiale – che promette “Imbruttiamo tutti, anche i Giargiana”, ovvero chi non è nato a Milano – si trovano capi d’abbigliamento e gadget per tutti i gusti, dallo zerbino che annuncia “Qui si fattura h24!” alla tazza “Chi va piano non è di Milano”, dalla borsa “Out of office” ai cappellini con la mappa della città. Senza dimenticare le magliette dedicate a LamBrooklyn e RozzAngeles, ma anche alla CirconValley, a Cinisello Beach e alle Cascate del Niguarda. Quando ci mettono le mani gli influencer, che Milano la conoscono bene e la raccontano ogni giorno, i prodotti diventano virali e vanno subito a ruba. E’ successo anche a Caterina Zanzi di ‘Conoscounposto’, quando ha lanciato le tovagliette – ma ora ci sono anche shopping bag e tazze – dedicate a Milano Ovest con i disegni di Sara Gorini che raffigurano la zona che va dal Monumentale passando per Sempione, San Siro e fino ai Navigli e Milano Est, dalla Martesana a Scalo di Porta Romana, passando per Porta Venezia, Città Studi e Lambrate.

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