Cronaca

Omicidio a Milano: torna a casa e trova il domestico strangolato, l’assassino ancora nell’appartamento

Tragedia nella zona Sempione di Milano nel pomeriggio di Pasqua, domenica 20 aprile. Un uomo di 52 anni, rientrando nel proprio appartamento in via Giovanni Randaccio dopo alcuni giorni di vacanza, ha fatto una scoperta drammatica: il suo collaboratore domestico giaceva privo di vita sul pavimento, mentre un estraneo stava rovistando tra i cassetti della casa.

L’uomo, un esponente della comunità ebraica e manager di una nota istituzione internazionale che raccoglie fondi per Israele, ha mantenuto la calma: ha chiuso la porta e chiamato immediatamente il 112.

Il delitto

La vittima è Angelito Acob Manansala, 61 anni, domestico di origini filippine. Secondo quanto ricostruito finora, il delitto potrebbe essere avvenuto durante un tentativo di furto. La polizia ha fermato all’interno dell’appartamento un uomo di 28 anni, Dawda Bandeh, cittadino gambiano con precedenti, ora accusato di omicidio.

Quando le volanti della questura sono arrivate sul posto, l’aggressore era ancora nella casa. All’ingresso degli agenti, Bandeh ha reagito con violenza, costringendo i poliziotti a intervenire con il taser per immobilizzarlo.

I soccorsi e l’arresto

I sanitari del 118, giunti poco dopo, non hanno potuto far altro che constatare la morte del 61enne. Bandeh è stato trasportato in codice giallo all’ospedale Fatebenefratelli, poi trattenuto su disposizione del magistrato di turno, Andrea Zanoncelli.

Le indagini

Le indagini sono in corso per chiarire ogni dettaglio dell’accaduto. La squadra scientifica ha effettuato rilievi nella casa, alla ricerca di tracce che possano confermare la dinamica. Si ipotizza che l’aggressore si sia introdotto forzando una finestra o una porta: l’appartamento si trova al piano rialzato e affaccia su un giardino, con un muro di cinta facilmente scavalcabile.

È probabile che il domestico si sia trovato faccia a faccia con l’intruso e abbia tentato di reagire, finendo poi strangolato. Il proprietario di casa è stato ascoltato a lungo in questura, così come alcuni familiari della vittima, giunti in serata sul luogo del delitto.

Fondamentali per le indagini saranno anche le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nella palazzina, mentre l’autopsia potrà fornire ulteriori elementi utili per ricostruire con esattezza le ultime ore di vita di Angelito Manansala.

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